Mangiare Pesce crudo: rischio Anisakis

Mangiare Pesce crudo: rischio Anisakis.

Vediamo cosa si deve fare per eliminare questo parassita e mangiare con tranquillità.

L’Anisakis è un parassita, che può infettare l’uomo, attraverso la catena alimentare.

pesce crudo: rischio anisakis

Le larve si trovano nell’acqua di mare, i crostacei li ingeriscono, e entrano nella catena alimentare anche divenendo cibo esse stessi dei pesci più grandi.

L’anisakias è la parassitosi causata da queste larve che provocano, all’apparto digerente, dolori addominali, nausea, vomito, diarrea, sintomi che spesso vengono scambiate per altre malattie.

Per evitare contaminazioni il pesce venduto crudo eviscerato, sfilettato, viene ispezionato visivamente, a campione.

Il parassita infatti si annida negli organi della cavità addominale.

Specie di pesce che possono essere contaminate

Le larve di Anisakis, lunghe tra 1 e 3 cm, come detto in precedenza, si possono vedere a occhio nudo e

infettano alcune specie ittiche:

Il pesce spatola contiene quasi sempre il parassita.

Il suro nel 95% dei casi è contaminato.

Il lanzardo per il 75%.

Lo sgombro per il 71%.

Il merluzzo 40%.

Il totano 22%.

Le alici 17%.

La triglia 10%.

Il cefalo 9% e la sardina 1%.

INFORMAZIONI AL CONSUMATORE

PER UN CORRETTO IMPIEGO DI PESCE E CEFALOPODI FRESCHI 

In caso di consumo crudo, marinato o non completamente cotto il pesce deve essere  congelato per almeno 96 ore a -18 °C in congelatore domestico contrassegnato con tre o più stelle.

5,0 / 5
Grazie per aver votato!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.